Il Salone Dusmet del Presidio Ospedaliero Garibaldi-Centro di Catania oggi si è animato di voci, sguardi attenti e idee condivise: professionisti sanitari, dirigenti ospedalieri ed esperti da tutta la Sicilia si sono ritrovati per discutere di un tema cruciale per la salute pubblica. Ad aprire l’evento è stato Sebastiano De Maria, seguito dai co-moderatori Giuseppe Drago, Direttore Generale ASP Ragusa, e Francesca Caracci, Segretario SItI Sicilia, che hanno introdotto il progetto “L’Ospedale che vaccina”, promosso da ANMDO con il patrocinio SItI Sicilia. Il primo momento significativo della giornata è stato la presentazione del libro “Le vaccinazioni raccomandate nelle strutture sanitarie e sociosanitarie” a cura di Gianfranco Finzi, un’opera che racchiude linee guida ed esperienze pratiche per trasformare l’ospedale da luogo di cura a centro attivo di prevenzione. Tra il pubblico si percepiva un senso di responsabilità condivisa: ogni partecipante era consapevole che la vaccinazione non è solo un atto clinico, ma una vera strategia di protezione per i pazienti più fragili e per l’intera comunità. La tavola rotonda sull’integrazione ospedale-territorio ha visto susseguirsi interventi autorevoli. Tra i protagonisti: Giuseppe Giammanco, Direttore Generale ARNAS Garibaldi; Giuseppe Laganga Senzio, Direttore Generale ASP Catania; Giorgio Giulio Santonocito, Commissario Straordinario AOUP Rodolico-San Marco e poi Direttore Generale del Policlinico Messina; Salvatore Giuffrida, Direttore Generale AOE Cannizzaro; Mario Zappia ed Ennio Ciotta, Direttori Generali e Sanitari ASP Enna; Alessandro Caltagirone e Salvatore Madonia, Direttori Generali e Sanitari ASP Siracusa; Giuseppe Murolo e Mauro Sapienza, Direttori Sanitari del Policlinico Messina e ARNAS Garibaldi; Gianfranco Di Fede e Antonio Lazzara, Direttori Sanitari AOUP Rodolico-San Marco e ASP Catania; e Diana Cinà, Direttore Sanitario AOE Cannizzaro. I relatori hanno condiviso esperienze concrete di ospedali che hanno integrato la prevenzione vaccinale nei percorsi clinici quotidiani, dimostrando come la collaborazione tra ospedale e territorio – condivisione di dati, risorse e strategie – possa garantire una copertura vaccinale equa e sicura. È emerso con chiarezza che le vaccinazioni, somministrate prima della dimissione dei pazienti fragili, diventano uno strumento potente di protezione collettiva. Le sessioni formative hanno approfondito i diversi aspetti della vaccinazione ospedaliera. Moderatori come Giuseppe Calamusa (Direttore Sanitario IRCCS “Oasi Maria SS.” Troina), Fabio Contarino (Direttore UOC SPEMP ASP Siracusa) e Luigi Aprea (Direttore Sanitario Ospedale Privato Accreditato Noto Pasqualino di Palermo) hanno guidato discussioni sul ruolo delle vaccinazioni nel contrasto all’antibiotico-resistenza, sulla gestione del paziente fragile e sulle strategie di miglioramento tramite formazione multidisciplinare e reti vaccinali come Ospivax. La seconda sessione ha messo in luce i modelli virtuosi siciliani, con ospedali di Catania, Palermo, Enna, Lentini, Acireale e Siracusa che hanno raccontato la propria esperienza concreta. Tra i relatori: Antonio Mistretta (Direttore Scuola Specializzazione Igiene UniCatania), Mario Morello (Direttore UOC SPEMP ASP Catania, AOU Policlinico San Marco), Maria Grazia D’Agati (AOU Policlinico “G. Rodolico-San Marco” Catania), Enrica Maria Esposito, Graziella Manciagli, Bruno Cacopardo (Ospedale Garibaldi Catania), Andrea Conti e Fabio Contarino (Ospedale di Lentini), Rosario Cunsolo (Ospedale di Acireale), Concetta Anna Nicotra (Pediatria e Neonatologia ASP Catania), Antonino Di Benedetto e Claudio Costantino (Ospedale di Palermo e Policlinico AOU Palermo), e Franco Belbruno e Giuseppe Calamusa (Ospedale di Enna e Oasi Maria SS. Troina). Tra applausi, discussioni e momenti di confronto, si respirava la consapevolezza che la vaccinazione in ospedale non è solo prevenzione, ma anche fiducia, conoscenza e protezione collettiva. L’evento ha permesso ai partecipanti di acquisire 5,2 crediti ECM, consolidando competenze tecnico-professionali, di processo e di sistema. Al termine della giornata, il messaggio era chiaro: la sanità siciliana può diventare più sicura e inclusiva se gli ospedali assumono un ruolo attivo nella promozione della salute pubblica, con la vaccinazione come strumento concreto di prevenzione e la collaborazione con il territorio come chiave del successo.