Elettrodi infetti di un pacemaker sono stati rimossi ad un paziente di 77 anni della provincia di Messina. L’intervento è stato eseguito nel reparto di cardiologia dell’azienda ospedaliera Papardo. A guidare l’equipe medica il cardiologo interventista dell’Arnas Garibaldi di Catania, Giuseppe Calvagna, in collaborazione con Roberto Bitto, elettrofisiologo dell’unità operativa di Cardiologia del Papardo. Una operazione particolarmente complessa eseguita in sinergia tra le due strutture ospedaliere. 
“L’infezione da elettrodi – spiega Calvagna – è tra le più aggressive in cardiologia. L’Endocardite batterica ha una mortalità elevatissima, si attesta intorno al 70%. La rimozione del materiale infetto è una procedura salva vita. In questi casi occorre intervenire tempestivamente”.
L’operazione di rimozione è assai delicata e va eseguita sempre con un supporto multidisciplinare. In sala operatoria erano presenti un medico rianimatore e un cardiochirurgo in stand by, pronti ad intervenire in caso di complicazioni. L’equipe, guidata da Calvagna, era composta da Roberto Bitto, Giuseppe Paleologo e Cosimo Santoro. Prezioso il supporto di Francesco Patanè e la sua equipe, che hanno garantito lo standby cardiochirurgico, offrendo sicurezza e supporto in caso di necessità.
 “La collaborazione tra le due strutture sanitarie – spiegano in una nota congiunta il direttore generale dell’Arnas Garibaldi, Giuseppe Giammanco, e il direttore generale dell’azienda ospedaliera Papardo, Catena Di Blasi - è stata fondamentale. È un esempio concreto di come la condivisione di conoscenze e competenze, unite alla cooperazione inter-ospedaliera possano elevare il livello dell'assistenza medica e offrire ai pazienti le migliori cure possibili”.